TERAMO – Era stato sottovalutato in maggioranza il disappunto dei consiglieri Sbraccia e Falasca, all’indomani del varo della nuova giunta Brucchi, con il ritorno ai 9 assessori in giunta. Questa mattina infatti, la loro assenza ha messo in crisi i numeri dell’amministrazione, facendo mancare il numero legale del consiglio che è stato rinviato dopo due appelli falliti.
Campanello di allarme. Mai, in precedenza, questa maggioranza, tra rumors e ragionamenti ai tavoli politici, dissidi e repentine riappacificazini, era andata fin oltre il limite odierno: l’assenza all’appello del consigieri di Insieme per Te e di Futuro In, sono campanello di allarme importante che potrebbe preludere a una resa dei conti dalle conseguenze nefaste.
L’opposizione protesta con magliette e cartellone. A questo si aggiunge la pressione dell’opposizione, che questa mattina, in attesa dall’avvio dei lavori dell’assise civica, poi rinviata, ha manifestato compatta con tanto di cartellone («Buttate quattrni alla faccia dei cittadini») per protestare contro l’allargamento dell’esecutivo a 9 assessori.
Il sindaco Brucchi: «Non ci sono dissidenti». Il sindaco Maurizio Brucchi prova a mitigare i toni, ricordando che si tratta della seconda volta nelle due consiliature del suo mandato e che non ci sono consiglieri dissidenti: «E’ caduto il numero legale come successo un’altrra volta in precedenza in 8 anni – dice Brucchi -. Il 20 aprile ci sarà la seconda convocazione, non vedo quale sia il problema, può essere considerato un incidente di percorso».
Per il primo cittadino «l’opposizione fa folklore». L’opposizione protesta, il sindaco replica che «come al solito è strumentalizzazione, il numero legale cadeva un giorno sì, un giorno no, con la giunta di centrosinistra. Può accadere, non ci sono dissidenti, questi sono i fatti, non ho letto e saputo niente di diverso, nessuno si è pronunciato in questo senso – ha aggiunto il primo cittadino -: io intanto penso a lavorare, perchè domani c’è il Def. Importante è dire piuttosto che queste opposizioni dimostrano ancora una volta che non c’è nessuna volontà a collaborare: vogliono che si facciano commissioni per condividere i piani della ricostruzioni, per condividere il piano scuole, per tutta una serie di attività che però sono utili solo per loro politica. Quando però si tratta di dimostrare alla città che c’è voglia di dare il proprio contributo, il risultato è quello di oggi, una conferenza stampa con tanto di magliette che sa più di folklore che di consiglio comunale».